Chi è Aleksej Naval'nyj, premio Sakharov 2021

21.12.2021

di Giovanni De Filippis

Aleksej Naval'nyj, attivista, politico e blogger di origini ucraine, tra i più noti oppositori di Putin
Aleksej Naval'nyj, attivista, politico e blogger di origini ucraine, tra i più noti oppositori di Putin

Se si pensa alla situazione politica della Russia dell'ultimo decennio, viene alla mente un nome, Vladimir Putin, presidente della Federazione Russa dal 7 maggio 2012. Ma, in questi tempi più che mai, il nome di Putin è legato a doppio filo a quello di Aleksej Naval'nyj, attivista, politico e blogger di origini ucraine, tra i più noti oppositori del leader del Cremlino.

Nato a Butyn il 4 giugno 1476, Naval'nyj si è sempre fermamente opposto al regime di Putin, ponendosi alla guida del partito "Russia del Futuro" e assumendo la carica di presidente della coalizione democratica. Il suo nome è balzato alla luce dei riflettori della cronaca quando, nell'agosto del 2020, fu avvelenato con l'agente nervino Novichok. Il terribile episodio ha mobilitato le coscienze europee, tra tutte quelle del presidente Macron e della cancelliera Merkel. Questo ha portato ad un'indagine congiunta da parte di quotidiani europei, in collaborazione con la CNN e Der Spiegel, riguardante agenti del Servizio di sicurezza federale russo che, secondo le accuse dell'inchiesta, avrebbero sorvegliato Naval'nyj per tre anni prima di avvelenarlo. Per la sua tutela, Naval'nyj venne trasferito in Germania, dove è stato curato per gli effetti dell'avvelenamento ed al suo ritorno in Russia, nel gennaio 2021, è stato arrestato poiché formalmente accusato di appropriazione indebita ai danni dell'azienda Yves Rocher.

L'ipotesi di molti inquirenti e di gran parte dell'opinione pubblica internazionale è però che tale arresto sia invece motivato, più che da un reato concreto, dal attivismo politico di Naval'nyj, condannato più volte in Russia. Nonostante l'arresto, l'attivista ha continuato e continua ancora a lottare per poter esprimere liberamente la propria voce e per il diritto alle cure, iniziando anche uno sciopero della fame in seguito al rifiuto dei medici russi di assisterlo, dopo essere stato colpito da tubercolosi.

Con il suo impegno politico e la sua resistenza, Alexei Naval'nyj è divenuto per molti un eroe del libero pensiero, tanto da essere insignito del premio Sakharov 2021, conferitogli dal Parlamento Europeo.


La reazione al Premio da parte del Cremlino è stata immediata: si accusa il parlamento di svalutare un premio tanto importante conferendolo a Naval'nyj. Visto il suo attuale stato detentivo, il premio è stato ritirato dalla figlia Daria Navalnya, che durante la cerimonia tenutasi a Strasburgo ha lanciato un appello ai leader europei, affinché si adoperino per il rilascio del padre.

Difficilmente il prestigioso premio potrà migliorare nell'immediato la condizione di Naval'nyj, né diminuirà l'accanimento giudiziario nei suoi confronti, basti pensare che a fine settembre è stato accusato di aver creato un gruppo estremista e solo recentemente ha perso il suo status di "detenuto suscettibile di evasione", cosa che gli ha permesso di vivere senza subire angherie da parte dei secondini all'interno delle mura del carcere.

Eppure Alexei Naval'nyj continua a resistere, a battersi per la libertà di pensiero sua e di tutti, all'interno di un regime che sembra non si faccia scrupoli nel rimuovere i propri oppositori, come accadde all'ex agente dei servizi segreti, nonché oppositore di Putin, Aleksander Litvinenko, avvelenato nel 2006 mentre si trovava nel Regno Unito.

Esempio di forza morale ed attivismo, il vincitore dell'annuale premio Sakharov è sicuramente un faro di speranza nella lotta alla repressione e al libero pensiero. Un esempio che dovremmo seguire in tanti senza chinare il capo ma lottando per la libertà.


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